Cosa è successo fino ad ora?

Maggio, mese che in moltissime zone vuol dire fioritura. Tempo permettendo, poiché in zone fredde questa fase fenologica può svolgersi anche a giugno (solitamente 8 settimane dopo il germogliamento). 

Il nemico numero uno della vite in questa fase è proprio il freddo, ecco perché quest’anno potrebbe rivelarsi non semplice. Vediamo il perché.

Gelate primaverili

La vite riprende vita proprio grazie al calore, che permette alle radici di scaldarsi e poter riattivare tutti i suoi stimoli ormonali e, quindi, vegetativi. La prima vera fase è il germogliamento, che inizia ad aprile. Il periodo esatto dipende tanto anche dalla varietà. Per esempio, un’uva che prospera in zone fredde come il Riesling ha geneticamente un germogliamento tardivo, ovvero inizierà a vegetare diversi giorni dopo. Questo minimizza il rischio gelata.

Quest’ultime appunto, definite primaverili, sono pericolosissime per il raccolto annuale, in quanto i germogli appena nati si “brucerebbero”. se soggetti a temperature al di sotto dello zero. 

Dal momento che la produzione dell’anno si decide quello prima, non ci sarà possibilità di rinnovare la produzione annuale, ma, tramite lungimiranti pratiche agricole, di preparare la pianta per il raccolto successivo.

Cosa succede quest’anno

Sicuramente un anno non facile, soprattutto per chi ha vigneti in zone fredde o con elevate altitudini.

Il caldo anomalo precoce ha portato la vigna ha risvegliarsi e vegetare in anticipo sulla tabella di marcia, salvo poi essere tradita dalla gelata primaverile.  

Le nevicate e i significativi abbassamenti delle temperature dell’8 aprile sono il sunto di quello che è stato scritto nel paragrafo precedente. Situazioni drammatiche perfino in zone nelle quali le gelate primaverili non hanno mai tipicamente minacciato. Una zona d’esempio è quella toscana di Val d’Arno, trovatasi al centro dell’attenzione per i fuochi in vigna utilizzati per combattere le gelate. Questi accompagnano la pianta attraverso la lunga e fredda notte.

Molte zone si son trovate a combattere quindi con questa condizione avversa. Per chi si trova in zone molto fredde, la paura non passa ancora. Zone molto a nord, come per esempio Chablis, hanno rischi di gelate anche durante maggio.

Alcune testimonianze

Di recente sono stato a trovare l’amico Francesco Bordini, di Villa Papiano, in quel di Modigliana. Lui stesso nella sua vigna ha purtroppo riscontrato quella che sembra essere la sua più grande gelata a Villa Papiano, prima di quella del 2017. Una gelata che ha bruciato il 70% dei germogli presenti

Modigliana è una località di montagna. Le vigne di Francesco arrivano a 540 metri s.l.m. . Da quelle parti la vite inizia a germogliare 3 settimane dopo rispetto al normale, proprio per una questione di altitudine. Nonostante questo, non c’è stato modo di salvare la maggior parte dei germogli.

Altra testimonianza arriva dalle zone dell’aretino, dove ci sono diversi amici con possedimenti vitivinicoli i quali hanno riscontrato davvero danni consistenti. Complice anche l’inesperienza e l’imprevedibilità di gestire quella che è una condizione sfavorevole rara in quella zona.

Conclusioni

Sicuramente queste sono solo 2 testimonianze in un panorama vitivinicolo che è stato messo in ginocchio su più larga scala dalle ghiacciate, per quel che riguarda soprattutto le zone settentrionali. Prendiamo ad esempio la zona valtellinese, astigiana, valdostana, ecc.

Queste gelate vengono definite anche “gelate nere”, per via proprio dell’aspetto del germoglio post gelata: bruno scuro e senza vita.

A mio personale parere un’annata tutta in salita. Dopo il risveglio della pianta in anticipo, tradita da temperature così rigide, vorrei sperare almeno in un proseguimento d’annata non troppo siccitoso e con scarse precipitazioni nella fase produttiva. 

Se a tutto questo aggiungiamo le difficoltà di vendita e stoccaggio che i produttori stanno affrontando per via della pandemia, allora veramente verrebbe da pensare che la prossima calamità saranno le cavallette come narrato dalle piaghe d’Egitto.